![]() Il ricordare questi epici pionieri con un Rally che ripercorresse le stesse lande desertiche, pianure steppose o verdi colline, è stata la molla che ci ha portati, in meno di 10 mesi di organizzazione, con l'apporto di Maria che a Melbourne ha gestito sul posto i preparativi, alla partenza dal W.A. Italian Club di Perth di una trentina di moto: una ventina di moto dall'Europa e il resto australiane. La carovana di moto tutte precedenti il 1970, sono supportate da un autocarro per l'eventuale recupero in caso di panne, un minibus per i passeggeri con un trailer per i bagagli, infine tra maximoto con trailer che servono per il controllo dei tempi e per non perdere il contatto con i partecipanti e che sono anche collegate, via radio, con il Royal Fly Doctor Service per garantire la sicurezza dei partecipanti; altri tre medici sono pronti, nel gruppo, in caso di bisogno. Da Perth, alloggiati in un accogliente albergo in stile coloniale, raggiungiamo Fremantle, Northam e quindi Kalgoorlie, importante centro aurifero. Il caldo torrido non sembra impensierire i partecipanti che, con sicurezza, dopo Kalgoorlie puntano a sud e superano Norseman passando da Balladonia, presto si trovano ad attraversare la torrida, interminabile ma affascinante Nullarbor Plain. un cartello recita "il più lungo rettilineo australiano: 146,6 km". Le autorità locali hanno dimostrato cordialità e simpatia nei confronti dei motociclisti un pò retrò e un pò pazzi, sempre entusiasti e fermamente convinti di raggiungere Sidney. Devo dire che, dopo aver visto la ruota posteriore del sidecar Benelli, stupenda motocarrozzetta del 1933, con i raggi della ruota tranciati di netto, non ne sarei stato così convinto; invece ecco che con tenacia ed improvvisazione latina il giorno dopo il side era pronto alla partenza. Piccoli problemi tecnici sono prontamente riparati o lungo il percorso o all'arrivo di tappa. La carovana motociclistica raggiungeva agevolmente Eucla e le spettacolari dune costiere che ormai hanno quasi inghiottito la Old Telegraph Station, punto di collegamento telegrafico tra Perth e il resto del mondo. L'imponente palazzo ospitava circa 150 addetti i quali, oltre a collegare l'Australia con il mondo, mantenevano in efficienza la linea telegrafica spostandosi con i cammelli. Qualche segno di stanchezza veniva avvertito dalla bellissima Harley Davidson J 1000 di un concorrente di Camberra e aveva bisogno di continui interventi per poter rimanere ancora in gara; doveva infine abbandonare quando mancavano solo 600 km all'arrivo. Da Eucla la Eyre Hgw non è molto distante dall'Oceano e dal Cliff (costa rocciosa a picco sull'oceano) ed è quindi possibile, percorrendo strade di collegamento, godere di paesaggi mozzafiato sull'oceano e molte volte è possibile vedere il passaggio delle balene. Yalata, la comunità aborigena, Ceduna, Streaky Bay, sono solo alcune delle località toccate attraverso Nullarbor Plain. Da Streaky Bay è possibile vedere a Pt Labatt una numerosa colonia di leoni marini, uno degli insediamenti più settentrionali e numerosi del continente Australe. Il bagno a Parlubie Beach rimarrà un piacevole ricordo nell'attraversare l'infuocata Eyre Peninsula dove, a Kimba, solo la gigantesca statua del Galah (pappagallo rosa molto comune in Australia) sembra non farci caso. Le Lambrette, tre LD di concorrenti francesi, continuano senza cedimenti dando prova di grande robustezza, solo una a pochi km da Port Augusta sarà costretta a fermarsi. Agnes ed Helene fin dalla partenza sono determinate a portare in fondo ad ogni costo i loro scooters: riducono al minimo le soste, dimostrano grande conoscenza tecnica nell'effettuare le piccole riparazioni e la manutenzione ordinaria della quale le Lambrette avevano bisogno. Delle tre Lambrette LI III serie, una era fuori gara a pochi chilimetri da Adelaide per una uscita di strada con la conseguente rottura dello sterzo: ogni tentativo di riparazione risultava vana e così Renè che aveva, con svizzera precisione (è il caso di dirlo) preparato il suo scooter, doveva rassegnarsi al ritiro. Cristiano, entusiasta lambrettista, vera e propria mascotte del gruppo, riusciva con sicurezza a mantenere la media imposta e raggiungerà Sidney primo degli scooters. Iron Knob, Port Augusta ed Adelaide sono le città che vengono toccate dai concorrenti che, sempre attenti alle tabelle dei tempi, spesso sono costretti a viaggiare chini sul manubrio come i campioni del pedale per poter procedere contro vento. Solo chi non conosceva la robustezza del Capriolo 75 e la determinazione di Gianluigi De Martini ha potuto pensare che questo moscerino di motocicletta non sarebbe riuscita ad attraversare l'infuocata Nullarbor Plain. Invece cosi non è stato; gia dalle prime tappe il buon Gigi con tenacia e caparbietà sembrava non volesse lasciarsi sfuggire l'arrivo a Sidney e magari fra i primi. Riducendo le soste rifornimento al minimo e consumando panini stando in sella, come faceva Bartali, diventava il concorrente da battere... Si raggiungerà Adelaide percorrendo una stupenda strada a curve in un continuo saliscendi attraverso il verde lussurreggiante dei monti Flinders. I soci del Veteran Moto Club di Adelaide facilitavano l'entrata nella grande città del South Australia. Una visita ad Adelaide By Night e via verso Barossa Valley, famosa per i frutteti, per gli estesi vigneti e l'ottimo vino. Non mancheremo di visitare il National Motor Museum a Birthwood. Il caldo è veramente torrido e gli scooters sono costretti a lunghissime tirate per non uscire dai tempi imposti dal ruolino di marca. Solo la caparbietà di Patrizio che, perseguitato da ogni sorta di problemi meccanici, è costretto ad effettuare, con mezzi di fortuna, ardite riparazioni, riesce a mantenere in gara il suo Benelli sidecar. Oreste, medico a Padova, partecipa con la sua inseparabile Vespa 125 che, nel 1962, lo ha portato in Kenia e ritorno, percorrendo 22.000 km in tre mesi! Questa per lui è solo una passeggiata e non sembra essere infastidito più di tanto dal caldo che incontriamo in questa parte del New South Wales (Nuova Galles del Sud). L'altra Vespa, una GS 150 perfettamente restaurata da Rob conferma le ben note doti di robustezza del mitico scooter di Pontedera. Casco, occhiali, abbigliamento e persino valigia di cuoio in stile con la moto, con granitica tenacia Pietro, tutt'uno con la sua stupenda Sport 14, riuscirà a raggiungere Sidney senza alcun problema di carattere tecnico come d'altronde anche tutte le altre Guzzi. Da Griffith fino a Sidney, il passaggio è caratterizzato da piacevoli colline, agrumeti, frutteti e verdi montagne. Young e Cowra per citare alcuni centri attraversati. A Bathurst i partecipanti visiteranno il Motor Museum e percorrere qualche giro sul Mt Panorama Circuit è quasi un obligo per gli scatenati centauri del Coast to Coast. La catena dei Blue Mountains separano l'altopiano dall'Oceano Pacifico. ![]() Il Rally si conclude così sul lungomare di Bondi Beach, la spiaggia più esclusiva ed elegante di Sidney, tra gli abbracci dei partecipanti e la soddisfazione degli organizzatori e degli addetti all'assistenza. Durante i diciassette giorni in sella alle nostre motociclette attraversando un paese immenso con cambiamenti climatici e paesaggistici repentini, respirando l'atmosfera dei tempi mitici ai quali ci siamo ispirati nella realizzazione di questo Rally, non è mai mancata nè l'allegria nè una grande solidarietà tra i concorrenti. I chilometri risultavano 4500 percorsi in 90 h e 8 minuti dal primo arrivato, proprio il De Martini con il suo Capriolo 75 con alle spalle una muta di BMW, dimostrando che la preparazione e la costanza, danno sempre ottimi risultati; se poi c'è una grande passione per i motori, arrivare è una certezza, arrivare primi è un obbligo. |
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