La via delle grandi Alpi: oltre 60 passi, la maggior parte superiore ai 2000 metri e il Col de la Bonette il più alto d'Europa con i suoi 2805 metri, con la mitica Lambretta
3.620 Km in 12 giorni
61 Passi scalati:
38 oltre 2.000 m
3 oltre 2.700 m
1 (Col de la Bonette) 2.802 m
Consumo Totale Litri 166
(media km per litro 21.8)
Media Km per giorno 301
Operazioni eseguite:
- Registrazione cavi
- Sostituzione Candela
Ringraziamenti all'IMOLA TEAM
Sauro Roncelli
Silvio Lopo
Francesco Mazzoleni
Stefano Balboni
Dopo le praterie, le foreste, i deserti, non poteva essere trascurato uno dei più pittoreschi fenomeni montuosi al mondo, le Alpi, barriere naturali che hanno avuto da sempre una grandissima importanza dal punto di vista culturale, climatico e militare per il nostro paese. I suoi passi, erti passaggi, hanno rappresentato, fin dalla preistoria, l'unica via di collegamento con i popoli e con la cultura del nord; il ritrovamento di Ozi nel massiccio del Similau è forse la traccia più antica e per lui fatale di un uomo che stava attraversando le Alpi nel 3300 a.C. Il percorrere, in solitario, da Ovest ad Est, l'Arco Alpino attraversando i passi più alti d'Europa potrebbe considerarsi, oltre che un modo per sfuggire all'afa della pianura, anche quello di conoscere meglio questi veri e propri cancelli aperti con l'Europa. Poche parole per la preparazione: cartografia dettagliata, pochi bagagli, pochissimi attrezzi, la macchina fotografica e una enorme fiducia nella propria Lambretta, una Li 2a° serie, certo che non mi avrebbe lasciato. Il motore con cilindro in alluminio di 186 cc di oltre 20 cv, lo stesso che ci aveva portato in Alaska, non ha bisogno di grandi interventi ma solo di un controllo e una messa a punto accurata eseguita con competente attenzione da Lopo, Mazzoleni e Roncelli ai quali vanno i miei ringraziamenti.
Due portapacchi, una tanichetta e una giacca a vento poco aerodinamica e il proposito di fare un bel giro tranquillo, cercando di non consumare troppa benzina e risparmiando il più possibile il motore. Già dopo qualche chilometro, con l'apparire degli scooteroni che sbucavano da ogni dove, questa sana proposizione veniva abbandonata. Alessandria, Aqui, Savona dopo aver passato quasi senza accorgersi il Colle di Cadibona, limite geografico tra Appennini e Alpi, imbocco l'Autostrada dei Fiori fino a Ventimiglia e, seguendo la stretta, tortuosa e pittoresca Valle del Roja costeggio il torrente e ritorno in Italia attraverso il Colle di Tenda. Il colle, che fin dall'antichità fu considerato un valico di grande importanza, venne violato da una strada per volere della Casa Reale nel 1782 e, se già nel 1614 ci fu un tentativo di realizzare un traforo, venne completato solo nel 1883. Le sue fortezze facevano parte di un sistema difensivo dei Savoia che rimase inutilizzato in quanto nessun esercito cercò di risalire la valle del Roja per insidiare il territorio Piemontese.
I forti vennero abbandonati allo scoppio della Grande Guerra e i loro cannoni vennero trasferiti nel Triveneto. Passarono alla Francia nel 1947, dopo il trattato di pace. Mi fermo a controllare il bagaglio che, fissato alla partenza, si allentava già dopo qualche decina di chilometri a causa del tipo di portabagagli con l'appoggio ribaltabile, bellissimo quando è ripiegato, assolutamente poco funzionale quando serve. La strada strettissima e corrugata, ideale per una moto da trial, ci conduce al Col della Lombarda (2351m), il primo passo oltre i 2000 che incontriamo.
Le casamatte ormai abbandonate ci indicano il punto di frontiera con la Francia e finestra sulla valle del Tinee. E' in vista il Col de la Bonette che, con i suoi 2805 metri, è il passo più alto d'Europa e la strada per raggiungerlo può essere considerata una delle più ardite e pittoresche che si possano incontrare nelle Alpi. Costruita da Napoleone e migliorata in seguito, la strada metteva in collegamento una catena di forti a ridosso del confine. Le torrette in acciaio messe a difesa ormai sono un ricordo, infatti ora il Col de la Bonette è una tappa impegnativa del Tour de France e un itinerario splendido per la Lambretta nel Parc National du Mercantour. Il Col de la Bonette è diventato, se così si può dire, il più alto d'Europa in maniera