EL ALAMEIN (EGITTO), 20 OTTOBRE 2002
La guerra sul fronte terrestre dell’Africa settentrionale è stata caratterizzata da fasi alterne di profonde puntate offensive e di rapidi ripiegamenti:
1 fase (9 - 18 settembre 1940) - avanzata della 1° Armata italiana fino a Sidi el Barrani;
2 fase (9 dicembre 1940 - 7 febbraio 1941) - prima offensiva britannica: superata la resistenza italiana, gli inglesi procedono impetuosamente fino ad Ei Aghelia;
3 fase (31 marzo - 13 aprile 1941) - prima controffensiva italo-tedesca: il rapido intervento tedesco, terrestre ed aereo, dell’Afrika Korps, capovolge la situazione; il Gen. Rommel travolge ed insegue gli inglesi sino al confine ottenendo in due settimane la rioccupazione di tutta la Cirenaica, eccetto la piazzaforte di Tobruch;
4 fase (18 novembre 1941 - 17gennaio 1942) - seconda offensiva britannica: dopo aspri combattimenti in Marmarica l’8a Armata Inglese supera l’accanita resistenza italo-tedesca e procede per Ain el Gazala sino ad Ei Agheila;
5 fase (21 gennaio -30 giuguo 1942) - seconda controffensiva italo-tedesca: avvalendosi della momentanea superiorità di mezzi corazzati, Rommel passa subito al contrattacco e prosegue in profondità sino alle posizioni di Ain el Gazala (in febbraio); dopo un intenso periodo di riorganizzazione, il 26 maggio l’Armata italo-tedesca riprende l’offensiva e, dopo aver espuguato Tobruch (21 giugno), prosegue velocemente oltre il confine, sino alle posizioni difensive di Ei Alamein-EI Qattara, predisposte dagli inglesi per la difesa avanzata del canale di Suez.
1ª Battaglia (1-27 luglio 1942)
Non appena attestato con l’Armata italo-tedesca alle posizioni difensive della stretta tra la depressione di El Qattara ed El Aiamein, il Gen. Rommel - pur con mezzi inferiori a quelli dell’8 Armata britannica - volle tentare subito un’ardita manovra in profondità , intesa a scardinare lo schieramento nemico ed a far cadere il campo trincerato di Ei Alamein.
L’azione, tenacemente condotta dal 1° al 3 luglio, cozzò contro l’accanita resistenza delle forze britanniche, che riuscirono a contrastare e contenere l’offensiva italo-tedesca; poco dopo presero l’imziativa contrattaccando vivacemente le unità italo-tedesche mentre si riordinavano in vista di un più organico schieramento da Ei Qattara al mare. I combattimenti si protrassero con alterne vicende sino al 14 luglio provocando un notevole logoramento delle forze italo-tedesche che risentivano molto del rallentato afflusso di rinforzi e rifornimenti. I britannici, ben consapevoli della superiorità delle loro forze, dal 15 al 27 luglio effettuarono una serie di massicci e fulminei attacchi nell’intento di scardinare lo schieramento italo-tedesco, ma - pur con gravi perdite - tutte le brecce furono prontamente tamponate.
Allora, in attesa dei nuovi mezzi atti a superare la situazione di relativo equilibrio, i due schieramenti si rafforzarono febbrilmente sulle posizioni con lavori in terra e con un largo irnpiego di campi minati anticarro ed antiuomo, molto estesi ed assai profondi.
Purtroppo la prevalenza aerea e navale inglese rendeva sempre più aleatori i rifornimenti dell'Armata italo-tedesca mentre i britanici potevano contare su un afflusso sempre crescente di rifornimenti ed in particolare di artigleirie e di mezzi corazzati americani più recenti, nettamente superiori a quelli in dotazione alle forze dell'Asse.
2ª Battaglia (30 agosto-5 settembre 1942)
Durante la sosta l’Armata italo-tedesca era riuscita a raggiungere un soddisfacente grado di efficienza operativa tanto da consentire al Gen. Rommei di superare le sue vive perpiessità e tentare 1’ attuazione dell’ambizioso progetto di annientare le forze britanniche, poste a sbarramento della stretta di El Alamein, e raggiungere il canale di Suez.
Le forze italo-tedesche erano così schierate:
- a nord il XXI Corpo d'Armata con le divisioni